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Meditazioni per l’oggi _ Il tempo del laicato

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 La Madonna ha parlato con il Sangue del Figlio e le lacrime di Olio per invocare l’effusione di questa Seconda Pentecoste che deve venire perché è stata promessa e la Chiesa aspetta la sua “primavera”. I giovani, i laici e le famiglie attendono a mani aperte questo dono perché sarà il tempo del “laicato” vissuto con una consacrazione speciale.

 

La prima condizione che permette alla Madonna di guarirci è il nostro stato di “come” noi andiamo verso di Lei. Se non abbiamo voglia, possiamo restare nella nostra tomba. Dio non è che ci vuol resuscitare per forza. Se ci piace stare nella cloaca di impurità, dove stiamo, possiamo restarci. Ma la Madonna essendo Madre…  e no, Lei si muove, perché chi va in alto (come chi sale le montagne) meglio vede cosa c’è in basso. E più ti allontani, più le cose che sono giù sembrano piccole, piccole, talvolta insignificanti. Bene, per la Madonna non siamo insignificanti e neppure le cose che facciamo! A Fatima la Madonna si prenderà cura anche delle pecore e chiederà ai bambini se quel giorno il pascolo fosse stato felice. È una madre…la loro Mamma, la nostra Mamma (che ci è stata donata) ed è rimasta con noi….a patto che noi non La cacciamo come abbiamo fatto con il Figlio Suo Gesù, una volta nella Sua Santissima umanità e oggi nella Sua SS. Signoria e Divinità. Come? Rifiutando di amare il SS. Sacramento e semplicemente di accoglierLo. Di accoglierLo? Ma è Lui il Padrone! Siamo noi gli ospiti. Ecco come abbiamo ridotto in cenci il Signore!… A chiederci in punta di piedi, con la Sua immensa Misericordia: “Posso entrare nella Mia Reggia?” È possibile che la Madonna debba continuamente venire con una moltitudine di lacrime per ricordarci che Cristo è, era e sarà sempre?

 

Siamo noi quelli che a volte siamo un di più e con la nostra umana presunzione pensiamo di gestire la storia, di cambiarla. Come è successo purtroppo dopo il Concilio Vaticano II con questo “modernismo” a cui abbiamo aperto le porte e che ci ha convinti di spogliare la nostra fede di tutte le cose che facevano parte della pietà popolare, come l’Adorazione Eucaristica, che è pietà della Chiesa ma che è pietà del popolo. Lentamente si è perso il senso di Cristo, perché abbiamo cominciato ad allontanare da noi le immagini….Chi se le dimentica, a seguito del giansenismo, tutte quelle statue gettate dalle chiese della Francia che ancor oggi è possibile comprare nei mercatini vicino a Parigi? Causa questa dell’Apparizione a Lourdes, un periodo tristissimo che in Italia è stato conosciuto dopo il Concilio Vaticano II con “l’essenzialismo” pensando che aprendoci a tutto…  Invece ci ha ridotti ad essere scheletri, privi dello spirito interiore. Perché? Perché lentamente abbiamo incentrato tutto sulle pastorali… sulle pastorali sociali e ci siamo dimenticati che a patto di metterci in ginocchio non siamo esauditi dal Padrone perché è Lui che manda gli operai.

 

La Madonna dice che l’Italia sarà prostrata talmente a terra che questa bandiera tricolore si sarebbe trasformata in bandiera “rossa”…” Così è stato per tutto “questo” tempo, in cui siamo stati dominati da una perversa politica che, diciamo, non è “finita”, perché la politica che è entrata, è quella istrionica. Purtroppo la nostra Italia ha meritato tanti di questi castighi, perché ha scacciato l’Amore dal Trono. Guardate che di avere abbandonato il SS. Sacramento siamo “tutti” responsabili : preti, suore, laici. Non è da tanto che è iniziato qualche spiraglio di “ripresa”, in cui piccoli gruppi sono costretti, quasi elemosinando, a chiedere di tenere aperte cappelle e chiese per passare una sola ora insieme a Gesù. Tutto quello che compiamo nel corso della nostra giornata non vale quanto un attimo davanti al Signore. Prima don Stefano (che è anche molto malato ma che è venuto ad accompagnarmi) diceva: “Ciò che Dio vuole, può”. E quello che Dio vuole in quel momento di Adorazione ce lo fa ottenere, perché con Lui lo chiediamo al Padre. Diceva S. Teresa del Bambino Gesù: “Nel momento in cui noi parliamo a Dio, abbiamo maggiore certezza di essere esauditi che se parliamo “di Dio”. Parlare “a Dio” è più efficace.

 

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