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IX Edizione Internazionale della Riparazione

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Si sono appena svolte le giornate di Riparazione, intorno al 23 ottobre, giorno scelto dalla Vergine dell’Eucaristia per la Riparazione Eucaristica mondiale. È stato un momento di grande gioia e di fede per coloro che sono giunti fin qui per testimoniare tutta la loro gratitudine per i doni già ricevuti. Questo appuntamento, approdato alla nona edizione, ha avuto inizio nell’anno 2000, su ispirazione dei messaggi della Vergine dell’Eucaristia, per celebrare tutti insieme la stessa lode, la stessa Adorazione, nonostante la diversità della lingua e della cultura.
 
I due appuntamenti di maggio ed ottobre in questo luogo sono diventati una manifestazione concreta di amore di Dio verso gli uomini e degli uomini tra loro, tra persone che condividono la stessa spiritualità eucaristica.
 
Maria Ss. ci ha chiamati per rassicurarci e sovvenirci nei problemi concreti della vita ma anche per educarci all’incontro con Dio.
 
Nei messaggi della Rivelazione sono spiegate le modalità con cui Dio ci ama, viene a noi e ci salva. La grande preghiera di Riparazione comunitaria diviene il momento più elevato, più profondo, quasi corporeo, dell’aiuto diretto soprannaturale. L’Amore e la Presenza di Dio non è legata al numero dei presenti, ma al loro atto di donazione, che viene rivelato dal ringraziamento che la Madonna sempre ci manifesta. Dove infatti sono raccolte più di due persone in atto di ringraziamento e più generosamente in atto di riparazione, Dio è presente.
 
Saper cogliere questi momenti preferendoli ad altri interessi umani, diviene cammino autentico di Salvezza, non solo, ma è anche una testimonianza dell’Opera del Signore, che raduna la Sua Famiglia intorno alla Madre, la Vergine dell’Eucaristia, che ci vuole riunire tutti col Figlio Suo, Amore Eucaristico non amato. Chi ha aderito, ha certamente accolto il richiamo a cambiare vita e a maturare il senso della propria missione all’interno del Corpo Mistico. Questo invito a rimanere uniti a Cristo, come tralcio vivo alla vera Vite, fino a partecipare della Redenzione con il proprio sacrificio è rivolto a tutti, non è un bene privato.
 
 
Uno scorcio tra i vari momenti
 
La veglia del 22 è estremamente importante, perché ci si unisce in comunione spirituale con migliaia di fratelli, mentre la nostra Santa Madre ci unisce a Lei attraverso un rapporto quasi fisico. In tale incontro si produce qualcosa di alto, di umanamente incomprensibile, che tocca il corpo, la mente, lo spirito mediante una lenta e soave liberazione, che guarisce intimamente: “Mostrerò la Mia Santità in voi”.
 
Così agisce il Signore, che è l’unico artefice dell’Opera d’Amore e Riparazione. Un uomo non potrebbe interessarsi così appassionatamente ad altri uomini, se non in termini devianti e retributivi.
 
Al mattino del 23 l’azione del “deserto” nel Giardino degli Ulivi, o Celeste Verdura, con la preghiera individuale e silenziosa davanti alla statua di Nostra Signora, ci permette di riflettere sulla propria vita, che spesso è motivo di sofferenza: “Vi darò un cuore nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne”. Il ritrovarsi faccia a faccia con l’immagine riprodotta dell’Apparizione ci svela questo grande mistero non ancora abbastanza capito, come diceva S. Francesco: “Ecco, Egli ogni giorno si umilia per voi nell’Eucaristia, così come avvenne quando ha lasciato la Sua Dimora Regale per discendere nel grembo della Ss. Vergine”. Le sembianze con cui Maria SS. ha voluto mostrarsi e farsi imprimere per una grande diffusione, è un modo con cui Dio ci ama, viene a noi e ci salva. Quanti sono ostili a questa Apparizione non possono non riconoscere che questa immagine può essere solo fonte di frutti buoni, di buona educazione alla Vita evangelica. Occorre però essere disponibili alla Grazia Celeste per poter lasciare agire Dio.
 
Nel pomeriggio si palesa il momento forse più forte dal punto di vista spirituale. “Vi prenderò, vi radunerò, vi condurrò, vi aspergerò, vi inonderò, vi farò rivivere…”, così sembra esprimersi lo Spirito mentre ci si toglie le scarpe per iniziare la Via penitenziale. Entrare nella Via Dolorosa Mariana equivale ad entrare nella logica del chicco di grano, che si prepara a morire per diventare pane. “Porrò il Mio Spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i Miei precetti e vi farò osservare e mettere in pratica le Mie Leggi. Abiterete nella terra che Io diedi ai vostri padri…”
 
A Manduria si fa una grande esperienza di Dio: questa è la vera risposta ai tanti interrogativi o critiche che ne distorcono l’autenticità. L’ininterrotto pellegrinaggio in questo umile Getsemani Mariano ci fa credere con il cuore che, per la mediazione di Maria, l’invocazione allo Spirito Santo, qualunque sia la condizione della persona, trova sicura risposta.
 
Arrivederci a Maggio!
 




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