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Sin dai primi istanti, la presenza di Maria SS. nella neonata Famiglia della Riparazione è stata operosa e potente al punto da acquisire priorità, significati e distinzioni all’interno del Progetto. Il Signore stesso ha mostrato l’azione dei servi in un programma contenuto in tre parole: servire, adorare, riparare.
Gesù: «Io cerco anime semplici, umili, misere, perché voglio formare un Esercito, che si opporrà a quello del padre della menzogna e dell’eresia, un Esercito che formerò e crescerà nel più adorabile dei grembi, vero Santuario di delizie, Giardino in fiore, terra feconda e santificante: il Cuore purissimo della Mia Santa Madre. Volete accoglierMi come il Bambino di Betlemme? Io sto cercando nei vostri giorni chi possa servirMi come i discepoli, adorarMi come i Magi, ripararMi come gli Angeli e questi tutti insieme Mi ameranno come un fanciullo bisognoso di delicatezze e cura» (14.9.1998).
Questo modo di intendere una vita consacrata è la migliore eco del catechismo, che si annuncia primariamente nell’esperienza domestica.
Dalla Madre nostra la Vergine Maria, prima discepola di Cristo, Sposa dello Spirito Santo, Colei che accompagna gli Apostoli e i discepoli verso la Seconda Pentecoste, apprendiamo le nozioni che tracciano le specifiche diversità d’intendere il Focolare.
«La Vergine dell’Eucaristia è qui, figlioli, per consolarvi, per indicarvi nuovamente la via verso la libertà del cuore e non dal dovere. Ciascuno cerchi la propria via negli itinerari che vi ho tracciato con l’avverarsi del Progetto Focolari della preghiera e della comunione dei cuori. Io ho desiderato fortemente la presenza di questi gruppi di anime a Me profondamente consacrate per avere vittoria sopra satana... Figli cari, siate più sereni nell’affrontare il programma dei problemi: vi sono sempre delle risoluzioni ad essi! Chiedete con insistenza allo Spirito Santo di fortificarvi nel perdurare delle difficoltà che vi logorano...» (23.5.2003).
«Rinnovate gli atti d’amore e le consacrazioni che avete scelto di fare... Io vi aiuterò con il Mio intervento speciale» (23.3.2004).
Esordisce don Stefano Varnavà in occasione di un incontro tra i servi dei Focolari: «Le “fiammelle”, quei figli che corrispondono alla Madre, ricevono in dono il Suo Eucaristico spirito e, di riflesso, la somiglianza a Gesù Agnello.
In attesa del “già e il non ancora” (motto escatologico della Chiesa) l’evento “Focolare” è strumento di comunione tra noi e i SS. Cuori di Gesù, Maria e Giuseppe.
Voi sentinelle, siete svegliate dall’Aurora Maria; obbedendo e vivendo i Suoi messaggi, affrettate i Cieli Nuovi contro ogni rovina che sopraggiunge.
Voi, anime ostie riparatrici, siete un segno di Maria SS. mediante la vostra offerta continua a donare la propria disponibilità al Signore.
Le anime ostie con la loro crescita, fino a estinguere ogni macchia, con le loro opere di silenziosa misericordia attuano la devozione a Lei Vergine dell’Eucaristia».
La singolare definizione di servi fa entrare le anime Eucaristiche in intima parentela con Gesù, il Servo di Jahvè (Isaia 42.53).
Le «fiammelle», che alimentano il Fuoco della schiavitù volontaria, si qualificano figli di Colei che così conclude il dialogo con l’angelo: «Eccomi, sono la serva!» Ella diviene serva per la semplicità, per la spontaneità, per la fortezza della Sua fede.
«Io chiamo tutti e continuo a farlo per coloro che vogliono lasciarsi guidare da Dio... per questo vi ho offerto di capire il valore che hanno i Focolari di preghiera, i quali sono un’arma potente che neutralizza il male» (23.1.2000).
«Cari ragazzi, sappiate che i vostri cuori freschi strappano più grazie al Signore! Fate come il Mio Francesco, che già in giovane età si decise tutto per Dio» (10.10.1994).