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Il 23 ottobre 1992

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La giovane, travolta dall’onda purificatrice, ora è pronta a partecipare attivamente all’azione misteriosa e gratuita di Dio. Ella non può immaginare che il Cielo, attraverso la sua Ambasciatrice più autorevole, sta per farsi talmente vicino da impegnarla tutta, con anima, corpo e mente.

Dalla sua casa materna si accede facilmente al corso principale ove è ubicata la parrocchia di Santa Maria di Costantinopoli, nella quale un suo prozio fu canonico per diversi anni. È un sabato nuvoloso di ottobre: poco prima delle quattro pomeridiane un violento fulmine si annuncia, cadendo sopra la soglia dell’abitazione, fendendola vistosamente.
La madre è intenta a lavare i piatti e, appena terminato il suo lavoro casalingo, va verso la sala adiacente; qui trova la figlia in ginocchio nell’atto di pregare e parlare con qualcuno a lei invisibile. Da buona infermiera, la mamma non esita a osservarla quasi clinicamente, come è abituata.
 

Ecco le parole circa la prima reazione a distanza di quindici anni: «Ho constatato la totale estraneità della figlia rispetto a ciò che la circondava. L’ho chiamata più volte e quando non mi ha risposto l’ho afferrata con forza. Il suo corpo era irrigidito, freddo e aveva il volto pallido».
Con preoccupato ma delicato comportamento, la madre non può che attendere, pur volendo cogliere qualcosa di più che non riesce a vedere. Quindici interminabili minuti sono passati e Debora ritorna in sè; non le è facile muovere dei passi perché prova un senso di spossatezza in tutto il corpo, bruciore agli occhi, shock labiale e contemporaneamente una grande gioia e appagamento interiore.

Si deve riprendere alla svelta per le domande a mitraglietta della madre. Soltanto un’ora dopo l’accaduto riesce a parlare. La prima frase è per descrivere la figura veduta:
«Come è bella, gentile, dolcissima la Signora venuta!»
Poi continua:
«Tremavo di paura, quando “quei cosi” di luce si stavano avvicinando e credevo mi venissero contro, tanto ballavano e volteggiavano veloci. Poi ho visto che si fondevano, diventando un unico e grande sole ma a forma di uovo, da cui appariva una delicata persona, tanto composta da sembrare una regina. All’inizio ho avuto paura, ma la Signora mi ha rassicurato: “Non temere! Sono mandata da Dio e non faccio il Mio volere”». (23.10.1992)
 





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